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Heine e la vecchia Germania. La questione tedesca tra poesia e diritto

Foi, Maria Carolina

Editore: EUT Edizioni Università di Trieste Collana: Fuori collana
pp. 248 ISBN: 978-88-8303-649-1
ed. 2015 eISBN: 978-88-8303-814-3
Formati: Stampa, eBook
Prezzo: € 17.00
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In questa nuova edizione aumentata e aggiornata del saggio pubblicato nel 1990, Maria Carolina Foi ricostruisce la peculiare relazione fra diritto, letteratura e politica che caratterizza la Germania dopo il 1814. Quando potrà realizzarsi l’unificazione nazionale? Con la Scuola Storica del grande giurista Savigny si creano allora le premesse di un intreccio fra lo studio dell’antico diritto germanico, la poesia romantica e le aspirazioni di intellettuali che, come Jacob Grimm, credevano nella riscoperta delle tradizioni autentiche del popolo tedesco. Sullo sfondo dell’attuale successo internazionale delle ricerche su ‘Law and Literature’, il libro ricostruisce la germanistica ‘interdisciplinare’ delle origini e spiega perché quel progetto culturale e politico fallisce nel 1848. A fornire la chiave di questa interpretazione è Heinrich Heine, il massimo poeta ebreo tedesco dell’Ottocento. Il libro mette in relazione la sua formazione giuridica e le sue opere giovanili e analizza così il suo confronto critico con la vecchia Germania di Grimm e dei germanisti. Con la celebre formula di deutsche Misere, sarà infatti lui per primo a denunciare la distanza fra le conquiste spirituali, filosofiche e letterarie e l’arretratezza delle condizioni politico-sociali della Germania.