Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 138 | ISBN: 9788860561602 |
ed. 2008 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 11.50 |
Adriano Tilgher (1887-1941), pensatore purtroppo oggi quasi dimenticato, è stato uno dei protagonisti della cultura italiana nella prima metà del Novecento. Filosofo e critico teatrale, ha saputo interpretare in profondità i movimenti e le novità del palcoscenico attraverso la lente della speculazione. Pur occupandosi di tutto ciò che accadeva nel teatro italiano ed europeo, è rimasta celebre soltanto la sua formulazione dell’antitesi tra Vita e Forma nel teatro di Pirandello. Questo saggio intende invece indagare l’intera attività di critico di Tilgher (compresi i giudizi che su di essa sono stati dati) con particolare riferimento all’equazione tra arte e originalità, affrontata come elevazione artistica dei problemi contemporanei e messa in relazione con il ruolo del critico. L’analisi del teatro di Tilgher è inserita in un orizzonte di senso che comprende le tesi di Simmel, Schopenhauer e Bergson, filosofi che vengono presi come principali riferimenti per la comprensione del rapporto con la drammaturgia di Luigi Pirandello e dei maggiori autori di inizio Novecento.