Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 106 | ISBN: 9788860562258 |
ed. 2009 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 7.50 |
Questo lavoro ricostruisce il contributo offerto dalla riflessione di William James al riconoscimento del carattere «originario», «profondo» e «reale» del «feeling», di cui è messo in risalto lo specifico valore conoscitivo e veritativo. Il «feeling», in quanto radice dell’intero processo conoscitivo, instaura un piano di apertura su un campo di realtà che è innanzitutto creduto prima che conosciuto, anzi la realtà da esso dischiusa s’instaura nell’atto stesso di sentirla e perciò è conosciuta in quanto è innanzitutto «sentita». A partire da queste premesse James chiarisce anche la sua tesi fondamentale sulla necessità di una riabilitazione del sentimento nella religione e persino di una sua egemonia sull’aspetto intellettuale. La verità della religione per James è da ricondursi interamente alla sua capacità di integrarsi con la generale prassi vitale, essa assolve a una funzione pratica; il suo valore non è da riconoscere riportandola a una struttura immutabile, confinata in un passato senza tempo, ma sperimentandola come un produttivo strumento d’azione per orientare e governare il flusso mutevole delle esperienze e perciò essa si attua in una costitutiva apertura al futuro.