Editore: eum - edizioni università di macerata | Collana: Premio Tesi di dottorato |
pp. 331 | ISBN: 978-88-6056-626-3 |
ed. 2020 | |
Formati: Stampa | |
Prezzo: € 16.00 |
Jan Patočka (1907-1977), erede ed “eretico” della tradizione filosofica tedesca, è ormai considerato uno tra i maggiori esponenti della fenomenologia, di cui ha contribuito a ridisegnare le frontiere. In questo volume, il suo pensiero è indagato da un lato seguendo i temi della libertà e della natura, dall’altro attraverso il confronto con la fenomenologia di Hegel. È la dialettica hegeliana, reinterpretata in chiave fenomenologica, il punto di partenza per ripensare l’esistenza umana come un movimento mai conchiuso che accade tra radicamento naturale e prassi storica. In che modo Patočka riesce ad articolare una fenomenologia del mondo e un’antropologia della libertà? A tale questione vuole rispondere il libro, anche attraverso lo studio di testi inediti in Italia, tra cui lo scritto Critica della filosofia fenomenologica di Husserl, tradotto dal ceco e presentato in appendice.