Editore: EUT Edizioni Università di Trieste | Collana: Quaderni del Dipartimento di Storia e Storia dell'Arte |
pp. 260 | ISBN: 88-8303-106-7 |
ed. 2002 | |
Formati: Stampa, eBook | |
Prezzo: € 15.00 |
Quali furono le reazioni della stampa cattolica italiana all’affaire Dreyfus? Si analizzano qui le pubblicazioni, tra il 1894 ed il 1899, di alcune testate particolarmente rappresentative del giornalismo cattolico tardo-ottocentesco. La ricezione dell’affaire rappresenta una sorta di test privilegiato, sebbene non esclusivo, attraverso cui cogliere l’atteggiamento verso gli ebrei e verso le manifestazioni contemporanee di antisemitismo, da parte degli ambienti in cui questi giornali circolano e di cui sono espressione.
Al termine dell’analisi degli scritti riguardanti in varia misura la "questione ebraica", pubblicati tra il 1894 ed il 1899, può esser utile riconsiderare globalmente il trattamento riservato dalla stampa a questo tema, ed anzitutto all’affaire, sua emblematica e macroscopica estrinsecazione. Da questo particolare punto d'osservazione, è possibile infatti rilevare i caratteri assunti dall’ostilità antiebraica cattolica alla fine dell'Ottocento, i suoi moventi, e i suoi rapporti con il contemporaneo fenomeno dell'antisemitismo politico. I numerosi testi selezionati nel corso dell'analisi, suffragano quindi un'ipotesi che spiega, plausibilmente, la parabola subita dal trattamento dell'affaire: la condotta dei giornali cattolici dipende strettamente dalla valutazione politica della vicenda e dei suoi corollari. Il fenomeno dell’antisemitismo politico deriva, in ultima analisi, dall’esistenza di una società e di uno Stato laici, e chiedere la revoca dell’emancipazione non significa altro che invitare entrambi a ritornare, assieme agli ebrei, allo stadio prerivoluzionario, sottomessi all'egemonia della Chiesa. L'implicita funzionalità politica dell'antisemitismo, il suo più o meno efficace uso demagogico, come mezzo per aggregare le masse e ricondurle sotto l'influenza della Chiesa, condizionano le prese di posizione pubbliche della stampa cattolica - che deve tener conto della dialettica politica e del variare delle circostanze - ma non intaccano il piano, più profondo e sedimentato, delle convinzioni, fondate su una precisa visione teologica e religiosa del mondo contemporaneo.