Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 167 | ISBN: 9788860563606 |
ed. 2013 | |
Formati: Stampa | |
Prezzo: € 20.00 | Prezzo eBook: € 0.00 |
I marmi, le stele, i cippi e le forme in genere di Roviello si allineano lungo una strada che procede a rovescio verso un passato remotissimo, risentendo, a ogni passo, di quel motivo essenziale del paesaggio italiano costituito della catena appenninica – che dalle Alpi scende fino ai «greti arsi del sud» –, sul cui fianco boscoso, nel paese di Casagiove, in provincia di Caserta, lo scultore è nato. Lì, nel cuore dell’antica civiltà italica che costruì il santuario di Diana Tifatina, alle pendici sud-occidentali del monte Tifata, e altre arces custodi di altari dedicati agli dei protettori – tra cui era la Mater Matuta, recante in braccio il sole-fanciullo nascente –, Roviello era destinato a trovare se stesso e la propria poetica.«Ermes è il dio delle strade, l’Erma indica le distanze. Le mie Erme sono delle stele, le colonne che mi portano nell’infanzia: ai giardini della Reggia di Caserta. Alla fascinazione arcaica per la Mater Matuta di Capua. Possono essere indicatori del viaggiare verso i miti, verso i confini di una memoria comune a tutti. Come diceva Arturo Martini: "L’arte dovrebbe essere non una passione, ma un gusto; non una preferenza, né un’astrazione, ma una cosa semplice come il pane"». Francesco Roviello