Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 198 | ISBN: 9788860561701 |
ed. 2009 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 12.50 |
Il progetto di déclaration des droits di Sieyès e le note critiche di Bentham si specchiano e si confrontano sulla scena pubblica inaugurata dall’89, in un rimando reciproco di luci contrapposte. Due interpreti radicalmente differenti della rilevanza politico-costituzionale del passaggio rivoluzionario: il primo convinto della necessità di premettere al lavoro costituente l’enunciazione di alcuni principi filosofici generali, il secondo, al contrario, strenuo oppositore di ogni “metafisica” politica; entrambi convinti teorici – da posizioni, tuttavia, radicalmente diverse – dell’urgenza di fondare una nuova filosofia sociale, a base non più tradizionale, ma razionale. Impegnati l’uno e l’altro, tra il luglio e l’agosto del 1789, a far valere la propria personale capacità di influenza politica, si ritroveranno entrambi delusi dal testo licenziato dall’Assemblea Nazionale, nella sua versione finale lontano, per ragioni simili e opposte, dai loro rispettivi sguardi filosofici.