Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 314 | ISBN: 9788860560094 |
ed. 2006 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 22.00 |
L’impegno profuso da uomini di chiesa, governi e dagli esponenti della cultura italiana più tradizionalisti per tentare di arginare il fenomeno dilagante della diffusione di letture francesi negli Stati della penisola, non riuscì ad avere ragione di quella lingua e di quella cultura ammaliatrici che avevano già da tempo conquistato il pubblico europeo. Il fascino che esse esercitavano sui lettori sembrava davvero irresistibile: bastava aggiungere il termine «français» al titolo di qualunque libro per assicurarne il successo. È attorno a questo tema che si articola la presente ricerca, che ha come fonte peculiare i documenti dell’archivio – il solo ad essersi quasi integralmente conservato – della Société Typographique de Neuchâtel, una stamperia-libreria elvetica operante negli ultimi decenni del diciottesimo secolo, sorta in un’area geografica relativamente libera dalla censura, che come altre stampava e diffondeva in tutta Europa i prodotti della cultura philosophique. Il volume si concentra sui concetti di «nouveautés», «brochures» e «livres philosophiques» mostrandone i significati settecenteschi e la rilevanza nel mercato editoriale dell’epoca: nello specifico viene considerato il caso della ricezione di D’Holbach e la diffusione in Italia di testi di natura pedagogica. Vengono prese altresì in esame le scelte operate dai lettori italiani nell’ambito della letteratura francese: le più forti richieste si concentrano sulla prosa, in particolare sul romanzo e su autori oggi considerati di secondo piano più che sui «grandi» del canone odierno. Un ultimo capitolo è dedicato alla letteratura di viaggio nelle sue varie articolazioni: il viaggio scientifico, di scoperta e il viaggio in Italia. Il CD allegato – e in forma parziale l’Appendice al volume – contengono i materiali d’archivio della Société typographique trascelti dall’autrice.