Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 469 | ISBN: 9788860560216 |
ed. 2007 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 28.00 |
«Occorre dunque una forte e critica consapevolezza, unita, se posso dire, ad un vero e proprio fresh thinking. Il penale ha attraversato fasi storiche che bisogna leggere ciascuna secondo la sua lingua, fuori da ogni logica monista, e badando ad evitare quel che spesso si è fatto: una storia di staticità messe in successione. È bene che l’approccio sia, se mi spiego,’pluralista’. È bene che l’ottica ricostruttiva sia realistica, duttile e modulata, perché sembra evidente che fasi diverse ‘convivono’ affiancate, intrecciate o sovrapposte, in ragione di una ‘inerzia’ delle pratiche, che non si lasciano abrogare da nuove regole e tanto meno da novità interpretative o da svolte dottrinali. Per cui non è dato vedere che una nuova fase del penale rimpiazzi interamente la precedente, cancellandola. Allo stesso modo, ogni singolo frangente della trasformazione e della crescita dell’ordine penale è fatto di molti elementi che coesistono ed interagiscono su diversi fronti, dando vita ad una complessità che non si presta ad essere semplificata o ridotta. Che non si presta, in ogni caso, ad una trattazione meramente ‘evoluzionista’, che limpidamente scandisca fasi e stabilisca progressioni. È dunque l’approccio ‘plurale, dinamico ed integrato’ che permette allo storico di ‘vedere’ in tutta la sua rilevanza la specificità della ‘dimensione penale’ della vita associata ed il reale funzionamento dei sistemi penali storicamente rilevati. Intendo il loro concreto dispiegarsi, e non soltanto la loro conformazione, quale è possibile desumere dalle norme e dalle dottrine. Penso alla implicazione di sistemi normativi diversi dal giuridico, alle mentalità ed alle culture, alla criminalità in presenza, alle inclinazioni della giustizia praticata, all’orientamento dei poteri politici, alle sinergie dispiegate dai poteri diffusi, dalla chiesa, dalle comunità e dalle oligarchie locali. Penso alle logiche economiche che si intrecciano con la più generale economia del penale, alle interferenze morali ed ai condizionamenti religiosi, al ruolo giocato in direzioni diverse dal moral panic, dalla incostante efficienza degli apparati repressivi, dall’anomia e dall’osservanza». (M. Sbriccoli)