Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 244 | ISBN: 9788860562869 |
ed. 2011 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 18.50 |
In età moderna il ruolo di madre era permesso solo alle donne coniugate. Nubili e vedove non potevano allevare presso di sé un eventuale figlio, che alla nascita doveva essere abbandonato in uno dei tanti ospedali per trovatelli, ma dovevano comunque prendersi cura del feto qualora fossero restate gravide ed evitare in ogni modo l’aborto. La maternità illegittima però, era ritenuta un grave scandalo e le donne cercavano con ogni mezzo di occultare la gravidanza fuori del matrimonio. Al momento del parto, queste "madri crudeli" e disperate, spesso decidevano di sbarazzarsi del nascituro ricorrendo all’infanticidio, un reato diffuso anche se non impossibile da quantificare. Il lavoro condotto sui processi per infanticidio recupera queste memorie sepolte attraverso il racconto che le stesse donne fanno delle loro vicende, storie drammatiche attraverso le quali si può ricostruire anche la vita quotidiana nelle Marche dell’Ottocento.