Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 314 | ISBN: 9788860560124 |
ed. 2007 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 22.00 |
Nell’arco di tempo che va dalla loro istituzione ad oggi le regioni a statuto ordinario hanno cercato di contribuire sia al riconoscimento che alla tutela dei diritti mediante la propria attività legislativa. Tanto nelle leggi regionali che negli statuti si trovano abbondanti riferimenti alla salvaguardia dei diritti fondamentali e alla soddisfazione degli interessi dei singoli o delle collettività. In questi anni le regioni si sono dimostrate capaci di riconoscere e tutelare posizioni soggettive delle persone singole e associate, talvolta anticipando il legislatore nazionale. Per garantire una maggiore protezione nei settori della salute, dell’istruzione, della sicurezza sociale, dell’informazione, fino anche alla tutela degli animali ed alla sicurezza, le competenze legislative ed amministrative regionali sono state spesso interpretate estensivamente. Di fronte al gran numero di situazioni soggettive menzionate viene da chiedersi anzitutto se si tratta di “veri” diritti o se sono solo affermazioni politiche o culturali senza alcun valore giuridico, come di recente ha affermato la Corte costituzionale riguardo alle disposizioni di principio contenute nei nuovi statuti regionali. Partendo da queste considerazioni e dagli interrogativi che esse suscitano, il volume analizza il tema dei diritti nella prospettiva della complessiva trasformazione dell’ordinamento regionale italiano, tentando di delineare le evoluzioni e le prospettive della tutela dopo le riforme costituzionali della XIII Legislatura.