Editore: EUM – Edizioni Università di Macerata | |
pp. 282 | ISBN: 9788860560667 |
ed. 2007 | |
Formati: stampa | |
Prezzo: € 17.00 |
Il volume prende in esame la stampa a fumetti prodotta in Italia tra la seconda metà degli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta, rilevando l’atteggiamento da essa serbato nei confronti del mito americano e la tendenza a farsi latrice tanto della propaganda americanista quanto di quella antiamericanista. Nella prima parte, lo studio dei principali periodici illustrati per ragazzi consente di analizzare approfonditamente le serie a fumetti, evidenziandone i caratteri e le finalità. Nella seconda parte, lo spoglio da un lato di quotidiani e periodici e dall’altro di inchieste e dibattiti parlamentari dimostra come il regime fascista prima e i due principali partiti di massa del dopoguerra poi osteggiarono i fumetti in quanto sottoprodotto culturale della società americana, tentando di impedirne la diffusione e proibirne la lettura. Per questo motivo, i fumetti furono accusati di alterare il normale sviluppo intellettuale e cognitivo dei giovani lettori e di pervertirne irrimediabilmente il senso morale, inducendoli alla delinquenza minorile. In ambito accademico, dimenticata la lezione di Arturo Carlo Quintavalle, Umberto Eco e Giovanni Genovesi, la stampa a fumetti è spesso abbandonata alla curiosità di appassionati e cultori della materia più che affidata allo studio degli storici della cultura e dell’educazione. Questo volume, suffragato da una vasta documentazione e da un’appropriata ricostruzione dei contesti e dei problemi, rompe con intelligenza un muro che ripropone pregiudizi culturali duri a morire.