Editore: EUT Edizioni Università di Trieste | Collana: Collana Premio tesi di dottorato EUT |
pp. 630 | ISBN: 978-88-5511-076-1 |
ed. 2019 | eISBN: 978-88-5511-077-8 |
Formati: Stampa, eBook |
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Prezzo: € 32.00 |
Durante il Primo conflitto mondiale, l’intrattenimento della popolazione civile in guerra risulta una priorità per le autorità militari degli Imperi centrali, che mobilitano ogni risorsa, anche artistica, per creare consenso e per dominare il crescente malcontento causato dalla fame e dalla miseria. Trieste, ponte culturale dell’Impero austro-ungarico, diventa un prezioso caso di studio per ripercorrere in modo inedito quattro anni e mezzo di guerra.
In questi anni gli oltre trenta Theater-Kino-Varieté, ovvero spazi teatrali convertiti alla cinematografia tedesco-danese in ascesa, assorbono la grande distribuzione cinematografica viennese e berlinese, prima linea di un’ampia guerra culturale in cui il monopolio e le “serie” cinematografiche diventano i presupposti dell’epopea dello star-system tedesco, anche a Trieste. L’analisi interpretativa delle fonti e dei documenti mette in luce la funzione culturale prodromica di aspetti quali l’intermedialità (tra letteratura di consumo, stampa, cinema, teatro e moda), l’impresariato femminile e la filoitalianità di alcuni imprenditori cinematografici piccolo-borghesi, rappresentativi dei problemi legati al passaggio all’amministrazione italiana dopo il 3 novembre 1918.