Editore: EUT Edizioni Università di Trieste | Collana: Fuori collana |
pp. 200 | ISBN: 978-88-8303-227-1 |
ed. 2007 | eISBN: 978-88-8303-873-0 |
Formati: Stampa, eBook | |
Prezzo: € 14.00 |
La mobilità geografica connessa alla pratica turistica è un fenomeno in continua
espansione, come confermato dai numeri complessivi dei suoi fruitori e così anche
dalla dimensione globale in cui si esprime. Esso ha assunto, ormai, i connotati di
un comparto produttivo strategico a motivo degli indubbi vantaggi che questo tipo
di “industria” genera nel quadro dell'economia internazionale. Alla crescente quota
di spazio consumato e all'enorme quantità di beni prodotti e servizi attivati, si
accompagnano, inevitabilmente, diffuse e pesanti esternalità: modificazioni
dell'ambiente con processi di inquinamento e degrado paesaggistico, congestione
dei trasporti, perdita dell'identità locale, solo per citarne alcune.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo già da tempo ha preso atto dell'esistenza
di tali effetti negativi indesiderati e si è impegnata nell'individuare e proporre
strategie idonee ad affrontare questi problemi. L'esigenza di crescita economica
mediante il turismo deve, quindi, contemperare la salvaguardia delle risorse
ambientali, che costituiscono l'oggetto dell'attrazione turistica stessa, con i bisogni
e le aspettative espressi dai turisti in modo da garantire, anche, il benessere delle
comunità locali, nel presente come nel futuro.
La pratica del turismo sostenibile pone ovviamente delle problematiche: la
gestione dell'ospitalità e l'accesso alle risorse ambientali richiedono un'attenta
pianificazione volta all'adozione di procedure e sistemi di valutazione d'impatto
ambientale preventivi, in corso d'opera e successivi. Questo tipo di misurazione,
molto spesso qualitativa e non quantitativa, implica processi di stima complessi,
alle volte incerti e spesso soggettivi.
Il turismo sostenibile, talora identificato come “alternativo” a quello di massa, si
estrinseca in particolari modalità di fruizione. Ne sono esempi l'ecoturismo, che
esalta il fattore del contatto del visitatore con un ambiente il più possibile
incontaminato, prediligendo quindi la massima conservazione della qualità
ambientale; il turismo rurale, che è finalizzato alla riqualificazione delle zone rurali
depresse o in declino, offrendo al turista il soggiorno in un ambiente naturale ed
antropico suggestivo e tradizionale. All'interno di quest'ultima tipologia, si
distinguono forme operative specifiche quali l'agriturismo, in cui l'ospitalità, la
ristorazione e la ricreazione si svolgono nell'ambito di un'azienda agricola, e
l'albergo diffuso, che fornisce all'ospite un'esperienza di vita il più possibile
coinvolgente ed autentica nel contesto di un borgo rurale di pregio.
Questo studio intende offrire un contributo al tema della sostenibilità attraverso le
voci di più ricercatori che espongono le loro idee o descrivono esperienze di
dimensione regionale.