Editore: eum edizioni università di macerata | |
pp. 160 | ISBN: 978-88-6056-885-4 |
ed. 2023 | |
Formati: 14x21 | |
Nel contesto dello spazio geopolitico post-napoleonico, con le Potenze europee attive nel riconfigurare i loro rapporti di egemonia e di dominio, non tutti gli Stati potevano dirsi pienamente sovrani: esisteva una gradualità, che in parte rinviava al classico topos civilistico della proprietà e della patrimonialità, in parte era invenzione del contesto multipolare delle potenze vincitrici. Il tema della «sovranità limitata» degli Stati minori era funzionale alla riconfigurazione delle sfere d’influenza che gli Imperi e gli Stati egemoni stavano disegnando. I contributi di questo volume affrontano il caso dello Stato pontificio nell'Ottocento, la cui limitazione di sovranità era data sia per trattato (la clausola dell’atto conclusivo di Vienna prevedeva la collocazione di guarnigioni austriache nelle piazzeforti di Ferrara e Comacchio), sia per la sua natura ibrida di monarchia assoluta elettiva, al di fuori del “governo di famiglia” tipico dell’epoca, che lo rendeva molto più dipendente di altri “piccoli Stati” dal paradigma giuridico della legittimità “per trattato”. Tutto ciò rappresentava una patente lesione dell’autonomia del sovrano-pontefice.